Accogliamo Gesù

 

"In quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. L’angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”. E a un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch’egli gradisce!" (Luca 2:8-14).


Nessuno di noi saprà mai spiegare il miracolo dell’incarnazione, ma è chiaro che Gesù venne per essere il potente Salvatore del mondo!
Maria e Giuseppe guardarono alla sua nascita con grande gioia. Ogni madre conosce la gioia della nascita di un figlio, ma la gioia di Maria era molto più profonda, perchè conosceva anche il significato di quella nascita: suo figlio era il Messia promesso. Dio si era incarnato, ed era venuto per liberare il Suo popolo! Era l’adempimento della profezia di Isaia “Ecco, la vergine sarà incita e partorirà un figliolo, al quale sarà posto nome Emmanuele, che interpretato, vuol dire Iddio con noi” (Matteo 1:23).
Gli angeli guardarono alla sua nascita con trionfo (vv.10,14). Il Cielo intero partecipò al grande evento! Non era una nascita ordinaria, ma la nascita del Figlio di Dio. Giovanni scrive: “E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità” (Giovanni 1:14).
La nascita di Cristo fu il trionfo della grazia di Dio. Egli soccorre l’uomo bisognoso, viene alla ricerca di ciò che era perduto! Lo stesso annunzio che raggiunse i pastori, raggiunge oggi ogni cuore (v.11).
Come guardiamo noi alla sua nascita?

1. Troviamo un uomo indifferente: l’albergatore (v.7)
Il Salvatore nasce, ma non c’è posto nella locanda. L’albergatore era completamente indifferente alla nascita di Gesù. Forse non conosceva molto in proposito, ma l’evento lo lasciava completamente indifferente.
Accertiamoci che non siamo indifferenti alle sue richieste, Egli cerca un’apertura nel nostro cuore: “Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me” (Apocalisse 3:20).

2. Troviamo un uomo turbato: Erode (Matteo 2:1-3)
I magi d’Oriente, giunti a Gerusalemme, si recarono da lui, ed egli fu allarmato, disturbato, infastidito, da quanto gli dissero intorno al “Re dei Giudei”. Allora si preoccupò solo del suo potere, della sua posizione e prese quelle misure che gli suggeriva il suo accorgimento e gli permetteva la sua crudeltà (Matteo 2:8-16), per liberarsi da un sovrano rivale, ordinando la morte di tutti i bambini dai due anni in giù. Nella storia vi sono stati molti Erodi, che hanno ripetuto le sue atrocità calpestando la Verità.
Molti conoscono la via della salvezza, ma intenzionalmente, volontariamente, volutamente, consapevolmente, con intenzione, volgono le spalle a Cristo. Perché? Temono di essere privati dei loro agi e delle loro comodità, temono l’interferenza di Cristo nella loro condotta. Ci sono cose nelle loro vite che essi sanno sono sbagliate, e le loro coscienze li fanno sentire colpevoli “Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie” (Giovanni 3:19).

3. Troviamo uomini semplici: i pastori (v.9)
Questi sono I primi, a parte Maria e Giuseppe, ad essere informati della gloriosa notizia. A queste persone semplici fu annunziata la buona novella della nascita del Salvatore. Gli aristocratici, i colti, ed i capi furono scavalcati “In quel tempo Gesú prese a dire: “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli” (Matteo 11:25).
Le classi religiose “dormivano”, mentre il coro celeste cantava e il messaggio veniva annunciato a coloro che lo avrebbero ricevuto con gioia e creduto pienamente. Essi erano svegli, fisicamente e spiritualmente. Erano degli uomini devoti e semplici come fanciulli nella loro fede “Passiamo fino a Betleem e vediamo questo che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere. E andarono in fretta”(vv.15,16).

4. Troviamo un uomo consolato: Simeone (v.25)
Quando il bambino di pochi giorni fu portato nel Tempio per presentarlo al Signore, egli guardò alla Sua nascita attraverso la Parola. Simeone aveva atteso a lungo quel momento. Lo Spirito Santo gli aveva predetto che prima di morire avrebbe veduto il Cristo. Mentre prende il fanciullo fra le braccia, ricorda le parole del Profeta (700 anni prima). Le conosce a memoria “Poichè un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace” (Isaia 9:5). E nel Fanciullo riconosce il Salvator del mondo.
Possiamo anche noi guardare Gesù e dire con Simeone: “Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua Parola; poiché gli occhi miei han veduto la tua salvezza” (vv.29,30).

Conclusione
Alcuni guardano alla sua nascita storicamente, altri sentimentalmente... la maniera giusta è quella di guardare ad essa desiderando di sperimentarla nella propria vita “E venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio” (Giovanni 1:12,13).Allora anche il tuo cuore sarà ripieno di “una grande allegrezza!”

V.M


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